Genova, crolla il ponte Morandi dell’autostrada A10. Almeno 35 morti. IL MAB: SIAMO VICINI AL DOLORE DELLE FAMIGLIE CHE HANNO PERSO I LORO CARI

Ponte Morandi si è schiantato al suolo. Il tratto più lungo è finito nel fiume Polcevera ma alcuni blocchi sono finiti su case e capannoni industriali. Si parla di numerose vittime, sicuramente 35 ma il numero potrebbe salire, i dispersi sono dieci. I vigili del fuoco stanno cercando di liberare automobilisti intrappolati nelle auto dopo la caduta, 4 le persone estratte vive. Almeno 14 feriti e traumatizzati psichici tra chi ha assistito al crollo.

Ponte Morandi, il ponte dell’autostrada A10 che collega Genova al suo ponente cittadino e poi a Savona e Ventimiglia è crollato questa mattina. Un tratto del viadotto sospeso a diverse decine di metri si è abbattutto per un cedimento strutturale sull’abitato sottostante. Secondo la Protezione civile al momento del crollo del ponte erano in transito sulla struttura una trentina di veicoli e tre mezzi pesanti. Quattro le persone estratte vive da sotto le macerie. La prima certificazione ufficiale parla di 35 morti, tra i quali un bambino,14 feriti, di cui 5 in codice rosso e 4 in codice giallo, e dieci dispersi.

“Temiamo che il numero delle vittime e dei feriti sia destinato ad aumentare perché sono ancora in corso le operazioni di rimozione dei detriti della parte del ponte caduto”, ha detto il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli. Non sarebbero coinvolte persone nelle case o in transito sotto la struttura, ma solo gli occupanti dei veicoli caduti.

Il 118 ha dirottato tutte le ambulanze disponibili.  “La dimensione è epocale, decine di morti tra chi è precipitato dal viadotto chi è rimasto incastrato sotto le macerie. I vigili del fuoco insieme ai sanitari stanno tirando fuori i pazienti, qualcuno è già arrivato negli ospedali di Genova. Abbiamo l’appoggio pieno di Lombardia e Piemonte, tutti gli ospedali sono a disposizione. Siamo lavorando ma in questo momento non abbiamo ancora la dimensione piena del problema”. Lo ha detto Francesco Bermano, direttore del 118 di Genova.

Durante i soccorsi una fuga di gas ha obbligato i vigili del fuoco ad evacuare la zona di intervento. La Protezione civile ha fatto poi sapere che “I servizi sociali hanno messo in piedi strutture per le persone evacuate, si tratta di circa una cinquantina di persone”, ma il numero potrebbe aumentare. Sono state attuate le stesse procedure collaudate per i terremoti. I tecnici di autostrade stanno verificando la tenuta del resto del ponte. “C’è il rischio che altre parti del ponte possano crollare”, riferisce uno dei soccorritori al lavoro nei pressi del ponte crollato. “Per questo motivo abbiamo sfollato le persone da tutti gli edifici circostanti”.

Genova, crolla il ponte Morandi dell'autostrada A10. Almeno 35 morti

  • I FERITI

All’ospedale Villa Scassi di Genova sono arrivate sette persone ferite gravi: “Ci sono quattro codici rossi politraumatizzati e traumatizzati cranici e alla colonna vertebrale e tre soggetti soggetti fratturati – ha detto il direttore generale Asl 3 Carlo Bottaro. Dall’ospedale San Martino fanno inoltre sapere che due dei feriti gravi sono stati travolti nelle loro abitazioni schiacciate dalla struttura, ma la situazione è in continua evoluzione. “Ci sono poi traumatizzati psichici, cioè donne e bambini che hanno assistito al crollo del ponte” ha concluso Bottaro. È stata allestita, per questi pazienti, un’unità psicologica e psichiatrica ad hoc

Tra le vittime c’è un bambino, tre feriti sono stati estratti  dalle macerie.

Genova, il momento del crollo del ponte Morandi

Il tratto crollato, diverse decine, forse centinaia di metri, transita sopra una zona  densamente abitata. La maggior parte del viadotto si è schiantato sul greto del torrente Polcevera ma enormi tratti sono precipitati su case, su capannoni e sulle strade sottostanti. Nel crollo sono stati sfiorati anche i capannoni di Ansaldo Energia, una delle principali industrie di impianti per la produzione di energia in Italia.

Anche le squadre cinofile e Usar, gli esperti di ricerca e soccorso tra le macerie urbane, sono state attivate dai vigili del fuoco per intervenire a Genova in seguito al crollo del ponte sull’Autostrada A10.

14 AGOSTO 2018

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