Forestali: “Garantire un lavoro che vada oltre l’umiliante condizione di stagionali”

“Don Sturzo diceva che ‘un programma politico non si inventa, si vive giorno dopo giorno’. L’obiettivo finale e’ quello di riconsegnare ai siciliani una regione normale, ridando fiducia ai cittadini”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci illustrando all’Ars le linee programmatiche del suo governo.”Per noi – ha aggiunto Musumeci – il programma e’ una guida in continuo aggiornamento, uno strumento che indica le linee lungo le quali scegliere di volta in volta gli strumenti da adottare. L’obiettivo e’ riconsegnare ai siciliani una regione normale”.

“Puntiamo a un deciso contrasto alla mafia in ogni forma e sotto qualsiasi forma si presenti”. “I mafiosi prima di cercare morti cercano alleati nella societa’ civile e nelle istituzioni”, ha aggiunto Musumeci. Nello Musumeci, ha ricordato il sacrificio di “Giovanni Bonsignore e Filippo Basile, due dipendenti della Regione uccisi da mani mafiose perche’ non vollero venire meno ai loro doveri”.

“No ai pregiudizi conditi con falsita’ solo per fare audience”. Nello Musumeci, durante la presentazione all’Ars delle linee programmatiche del suo governo, ha anche parlato di “una Sicilia ancora prigioniera di antichi pregiudizi” puntando il dito pero’ contro un “certo giornalismo spazzatura, prodotto da operatori pagati. Siamo consapevoli delle connivenze e opacita’ recenti e passate che pesano sulla Sicilia – ha detto Musumeci -, ma una cosa e’ lo stimolo un’altra cosa e’ l’accanimento, solo per il gusto di fare audience”.

“E’ l’azienda l’unica fonte di ricchezza non il denaro pubblico. L’azienda crea occupazione, crescita e sviluppo. Nel mondo imprenditoriale appare invcece che le istituzioni sono da considerare una sorta di nemico. Quante imprese sono fallite nelle more di una autorizzazione o per il mancato rispetto dei tempi di erogazione delle risorse? E’ fuori di dubbio che il rapporto impresa-politica-burocrazia sia diventato nei decenni sempre piu’ difficile e controverso. Una burocrazia efficace deve incoraggiare gli investimenti e non contrastarli. Le incertezze amministrative e le lentezze della P.A. Scoraggiano gli investitori”. Musumeci ha parlato di “amministrazione difensiva”, ma agli imprenditori, ha sottolineato serve “una burocrazia efficiente, trasparente e coraggiosa”.

“Anche ai vertici dell’Anas abbiamo detto di non essere soddisfatti per come avviene l’ammodernamento delle autostrade siciliane. Abbiamo raggiunto una intesa, non ancora formalizzata, che prevede adesso una maggiore quota di investimenti e la chiusura di alcuni cantieri come la Agrigento-Caltanissetta”, ha aggiunto Musumeci.

– “I rifiuti sono il primo grave problema da affrontare. Altro che luna di miele. Questo governo non ha avuto diritto nemmeno alla luna di miele”. Lo ha dichiarato in Aula il presidente della Regione, Nello Musumeci, rispondendo a distanza al deputato dem Antonello Cracolici, che a proposito delle dimissioni dell’assessore Figuccia aveva dichiarato che il governo non era arrivato nemmeno alla luna di miele. “Sapevamo – ha aggiunto il primo inquilino di palazzo d’Orleans – che avremmo trovato strade in salita, ma non sapevamo di dover scalare montagne. E’ difficile anche parlare di emergenza, visto che il problema dei rifiuti si protrae da vent’anni. Piuttosto che valorizzare il rifiuto, si e’ preferito favorire il sistema delle discariche, che sono sull’orlo del collasso, con 7-8 mesi di autonomia. A Bellolampo non c’e’ nemmeno questo. Siamo a un punto di non ritorno. Ecco perche’ serve ridurre la quantita’ di rifiuti da conferire nelle discariche, dove attualmente finiscono 5000 tonnellate di rifiuti al giorno. Dobbiamo fare in modo che alle discariche arrivi la meta’ dei rifiuti e che arrivi gia’ pretrattata. Il governo ritiene che le competenze debbano passare alle Province”. Secondo Musumeci le Srr sono state in alcuni casi “luoghi di stallo per riabilitare la mediocrita’ di qualche trombato”.

“Il problema dei rifiuti si trascina in Sicilia da vent’anni. Da allora ci sono stati sette governi regionali, cinque commissari nominati da Roma, un prefetto e due magistrati per guidare via via l’assessorato ai rifiuti ma il problema e’ rimasto insoluto e sempre piu’ grave. Piuttosto che valorizzare il rifiuto si e’ alimentato il sistema delle discariche, spesso clientelari, un sistema spesso oligarchico, talvolta ingovernabile, che ha solo prodotto aumento dei costi di smaltimento a discapito dei piu’ e a vantaggio di pochi. Oggi per le discariche siciliane ci sono sette-otto mesi di autonomia e per quella di Bellolampo siamo a un punto di non ritorno”.

“Serve ridurre la quantita’ di rifiuti da conferire in discarica. Ogni giorno ne arrivano in discarica 5 mila tonnellate. Per guadagnare tempo bisogna fare arrivare la meta’ dei rifiuti e farla arrivare pretrattata. Ma in Sicilia mancano i centri di compostaggio e intanto i Comuni non fanno la differenziata. Almeno non tutti i Comuni”, ha aggiunto Musumeci.

“Stiamo predisponendo un piano organico ordinario per la bonifica delle discariche. Nessuna bonifica e’ stata mai fatta – ha detto il Governatore -, vogliamo programmare la realizzazione di 10 impianti di compostaggio ma ci vuole un anno-un anno e mezzo, e nel frattempo mandare i rifiuti fuori dalla Sicilia, come dice il ministero dell’Ambiente. Le regioni italiane non sono piu’ disponibili, dobbiamo provare all’estero. Anche questo e’ difficile, bisogna utilizzare le navi e non sempre e’ strutturalmente possibile”.

Questa – ha spiegato Musumeci – “e’ una battaglia di civilta’. Nel frattempo l’Ars deve modificare la legge. Ci sono 33 soggetti in Sicilia tra ex ato e srr”, ma “ne funzionano solo quattro di queste strutture”. Per tale motivo e’ “necessaria una riforma immediata” e “affidare alle nove province” la gestione dei rifiuti, visto che “le Province sono l’assemblea dei sindaci, la sintesi delle realta’ istituzionali del territorio”. Cosi’ come bisogna “accelerare la liquidazione di ato e srr diventati luoghi di stallo per riabilitare la mediocrita’ di qualche trombato”.

“Con lo Stato vogliamo una collaborazione leale senza sciocco rivendicazionismo ma anche senza atteggiamento remissivo. Quella che chiediamo e’ la piena attuazione dello statuto”

“Non esiste l’abusivismo di necessita’. Esiste l’abusivismo e basta”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci illustrando all’Ars le linee programmatiche del suo governo.”La lotta all’abusivismo non e’ uno slogan da campagna elettorale – ha aggiunto Musumeci -. Le coste e il territorio vanno preservate dall’invadenza del mancato rispetto dell’uomo. Quello di necessita’ l’abusivismo di una famiglia che ritrovandosi senza un tetto, nottetempo, occupa un appartamento libero. Ma quando lo fa compie lo stesso un reato. Ma chi realizza un immobile impiegando decine di migliaia di euro non fa un abusivismo di necessita’ ma un abusivismo e basta”.

“Riteniamo che alle Province vadano date maggiori competenze, la Regione deve essere arbitro non giocatore. L’elezione diretta dei presidenti dei Liberi Consorzi e dei sindaci metropolitani, che non possono coincidere col sindaco del capoluogo, e’ una conquista della democrazia. Aspettiamo l’esito del ricorso sull’elezione diretta, ma intanto possiamo pensare alle modifiche della legge in materia di competenze”. Cosi’ il presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso delle dichiarazioni programmatiche all’Assemblea Regionale.

“Quando si governa, si sente il fiato della gente sul collo e non si puo’ rinviare all’infinito – ha detto Musumeci -. La cultura ha bisogno di interventi concreti. La cultura e’ innanzitutto l’identita’ di un popolo, e’ strumento di crescita, non puo’ essere strumento di mercato”.

“Bisogna dire ai nostri giovani di non demonizzare il lavoro manuale. Un giovane che aspira a conseguire una laurea va sostenuto. Ma chi a sedici o diciotto anni non vuole proseguire negli studi e imparare un mestiere deve essere sostenuto dalle istituzioni. La tuta di un meccanico ha la stessa dignita’ del camice bianco di un primario. In Sicilia il lavoro manuale e’ stato demonizzato mentre il mercato del lavoro cerca, insieme a ingegneri e laureati, vetrai carpentieri e fabbri”.

“L’Esa va soppresso, e’ superato dai tempi, e le sue competenze e il suo personale devono essere trasferite al dipartimento Agricoltura. Sui Forestali serve un confronto serrato e serio per garantire continuita’ al loro lavoro che vada oltre l’umiliante condizione di stagionali”.

“Il turismo e’ e rimane uno dei settori portanti del mondo del lavoro. Abbiamo il dovere di coordinare i tour operator e gli operatori del settore. In Sicilia sono almeno cinque i proprietari dei musei: la regione, le province, i comuni, le diocesi e i privati. Come si fa promozione se non si crea una rete? La promozione arriva dopo il coordinamento”.

“Anche ai vertici dell’Anas abbiamo detto di non essere soddisfatti per come avviene l’ammodernamento delle autostrade siciliane. Abbiamo raggiunto una intesa, non ancora formalizzata, che prevede adesso una maggiore quota di investimenti e la chiusura di alcuni cantieri come la Agrigento-Caltanissetta”, ha aggiunto Musumeci.

“In Sicilia – ha aggiunto Musumeci – siamo ancora convinti che il turista vada aspettato a casa nostra. No, il turista va cercato a casa sua. E’ all’estero che dobbiamo promuovere il prodotto Sicilia”.

“Il mio governo non cerchera’ all’Ars supporti numerici clandestini. Nelle opposizioni cerchiamo convergenze programmatiche su singoli punti, alla luce del sole”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, esponendo il programma del suo governo all’Ars. Cerchiamo, ha detto Musumeci, “un confronto leale, chiarezza istituzionale e politica tra coalizione di governo e opposizione”.

“Ognuno dei settanta componenti del parlamento deve assumersi la responsabilita’ delle scelte davanti ai siciliani, non ci sono non alibi o attenuanti – ha aggiunto il governatore -. Il ricorso al voto segreto o la verifica del numero legale con questa geografia parlamentare, ancorche’ legittimi, non avrebbero nulla da dimostrare”. (ITALPRESS)

“Siamo consapevoli dei limitati numeri che il Governo ha in aula, a causa di una legge elettorale che va cambiata, anche presto, per superare vistose distorsioni e l’assenza di un premio maggioranza che assicuri governabilita’”.”In Sicilia – ha aggiunto Musumeci – c’e’ un presidente eletto dal popolo ma la legge non consente a questo presidente di governare”.

“Il programma non e’ un vademecum delle certezze, e’ un programma aperto ai contributi. Rivendichiamo il diritto al dubbio, che ci induce al confronto politico, confronto che ci salva dalla presuntuosita’ che alcune volte diventa arroganza. Il dubbio e’ un diritto, la scelta un dovere. Confrontiamoci quanto vogliamo ma alla fine dobbiamo decidere”. Cosi’ il presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso delle dichiarazioni programmatiche all’Assemblea Regionale.

“La Sicilia e’ l’esagerazione” di quanto avviene “in Italia, nel bene e nel male”, “per il futuro lavoreremo perche’ lo sia solo nel bene”. “In Sicilia serve che ci sia meno politica nei teatri e meno teatro nella politica”.

“Il mio governo non cerchera’ all’Ars supporti numerici clandestini. Nelle opposizioni cerchiamo convergenze programmatiche su singoli punti, alla luce del sole”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, esponendo il programma del suo governo all’Ars. Cerchiamo, ha detto Musumeci, “un confronto leale, chiarezza istituzionale e politica tra coalizione di governo e opposizione”.

“Ognuno dei settanta componenti del parlamento deve assumersi la responsabilita’ delle scelte davanti ai siciliani, non ci sono non alibi o attenuanti – ha aggiunto il governatore -. Il ricorso al voto segreto o la verifica del numero legale con questa geografia parlamentare, ancorche’ legittimi, non avrebbero nulla da dimostrare”. (ITALPRESS)

10.01.2018

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