Se i droni semineranno le foreste dal cielo. L’idea di una startup di Oxford
La tecnologia inglese al servizio dell’ambiente: ripiantumare le foreste grazie ai droni semina-alberi. Sembrerebbe fantascienza ma non è così, visto che la prima azione di rimboschimento è partita a settembre 2017 in Birmania, per poi spostarsi in Sudafrica ed infine nelle distese desertificate della Giungla Amazzonica. Per arginare i devastanti cambiamenti climatici che hanno già interessato la terra e che stanno completamente cambiando volto al nostro pianeta, è necessario invertire la drammatica tendenza alla desertificazione globale.
BioCarbon Engineering: questo il nome dell’ azienda ad alta innovazione tecnologica inglese che sta da anni studiando una soluzione rivoluzionaria per raggiungere ogni angolo della terra in grado di tornare una risorsa verde per l’uomo e per le specie endemiche. Fondatore dell’azienda è Lauren Fletcher, per 20 anni alla NASA come ingegnere, che ha come obiettivo dichiarato “Cambiare il mondo, 1 miliardo di alberi alla volta”. L’obiettivo di BioCarbon è infatti riuscire a piantare 1 miliardo di alberi all’anno, un ritmo reso possibile dall’impiego di sistemi completamente automatizzati di semina, mediante i Droni.
La semina degli alberi avviene durante due differenti fasi. La prima fase è detta “Mapping” e in parole povere viene effettuata mediante immagini satellitari l’individuazione e l’osservazione delle zone desertificate. Dopo aver individuato l’area in cui operare, un drone ad ala fissa, che consente autonomie di volo elevatissime, effettua il mapping del territorio, individuando gli ostacoli ma anche le risorse utili alla crescita degli alberi.
La seconda fase, invece, è detta “semina”. Dopo aver elaborato con un software le immagini create con il primo drone, un secondo drone quadricottero ad ala rotante procede all’operazione di semina, volando a circa 2/3 metri da terra e lasciando cadere un seme avvolto in materiale biodegradabile, in posizioni predeterminate.
I vantaggi del sistema di BioCarbon Engeneering sono sia nei tempi sia nei costi del rimboschimento. Secondo i dati forniti dall’azienda, piantare alberi con i droni è 10 volte più veloce rispetto ai metodi tradizionali, ad un costo che è solo il 15% del totale, con un’efficienza combinata pari a centinaia di volte i sistemi tradizionali. Utilizzando più droni per volta, sarà possibile in molte zone piantare sino a 100.000 alberi al giorno, un ritmo impensabile per i lavoratori a terra.
E forse questo potrebbe essere davvero il sistema del futuro: c’è troppa anidride carbonica nell’aria. Ormai la quantità di CO2 in atmosfera ha raggiunto livelli davvero elevati, ben oltre la fatidica soglia delle 400 Ppm (Parti per milione). L’impatto sul clima globale è e sarà devastante: riscaldamento globale verso i +2°C in media (c’è chi sostiene verso i +3°C), acidificazione delle acque di mari, laghi e oceani, combinazioni tossiche con altri elementi gassosi in atmosfera. L’azienda di Owford è stata premiata
ai Global Grand Challenges Award della Singularity University negli Stati Uniti e lo scopo dichiarato è quello di piantare un miliardo di alberi ogni anno.
15/02/2018

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