Consumatori sul piede di guerra. Non piace la decisione sulle bollette elettriche
Dopo le sentenze che hanno stabilito la «socializzazione degli insoluti» la decisione di caricare di nuovi oneri impropri la bolletta elettrica. Consumatori sul piede di guerra
Il conto provvisorio è di circa 200 milioni ma potrebbe arrivare a sfiorare il miliardo di euro. É questo l’ammontare delle bollette elettriche non pagate dagli utenti morosi che in base alle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, formalizzate dall’Autorità per l’energia, verrà spalmato sulle fatture di pagamento inviate ai consumatori di energia elettrica in regola con il saldo delle bollette. Nella sostanza alla stragrande maggioranza delle famiglie, visto che si stima che solo una percentuale del 2,8% degli utilizzatori di energia non sia a posto con il proprio fornitore di energia elettrica.
La decisione di «spalmare» sui consumatori in regola i costi degli insoluti dei clienti morosi nasce dal fatto che alcune aziende elettriche di minori dimensioni sono entrate in crisi quando hanno dovuto pagare ai fornitori quanto dovuto senza che le somme fatturate ai proprie clienti fossero state saldate. In pratica ai cosiddetti «oneri di sistema», ovvero a tutte quelle voci improprie di costo che si scaricano sulla bolletta elettrica e che vanno dallo smantellamento del nucleare, agli incentivi alle energie rinnovabili, alla copertura delle agevolazioni tariffarie per i treni, al sostegno alla ricerca, fino alla copertura dei bonus sociali, si aggiungerà questo nuovo costo. Saranno quindi i consumatori in regola a farsi carico di rimborsare alle società elettriche di distribuzione l’ammanco creato da chi evade la bolletta. Secondo alcuni si tratta di una vera e propria «socializzazione degli insoluti».
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